Che cos’è la fede?
“Ora dunque queste tre cose durano: fede, speranza, amore; ma la più grande di esse è l’amore”: scrive così l’apostolo Paolo ai Corinzi (prima epistola, 13:13). Di amore abbiamo già parlato, su questo blog, così come di speranza. Vorremo oggi soffermarci sul concetto di fede, e non in senso generico: parliamo della fede in Dio, e nel Suo Figlio Gesù.
Fede: cos’è?
È così “di tendenza” non credere in Dio! Lo abbiamo messo in un angolo. Ci ricordiamo di Lui solo quando constatiamo il fatto che il mondo vada sempre peggio, e allora affermiamo che “se Lui esistesse non ci sarebbero guerre e ingiustizie”, confondendo il libero arbitrio con cattiveria, o noncuranza.
Che cosa significa per un cristiano avere fede? La migliore definizione di questo termine l’ha coniata l’autore dell’epistola agli Ebrei che all’argomento dedica un intero capitolo: “Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono” (Ebrei 11:1).
È molto semplice: avere fede significa innanzitutto andare a Cristo riconoscendo che Egli è Dio, affidargli la propria vita, e cominciare a realizzare concretamente la Sua presenza. La fede è un dono di Dio, ed è per tutti, non è un privilegio di pochi eletti. “Beato te che hai la fede”, sentiamo spesso. Come se alcuni possedessero la capacità di credere e altri no. La fede non è un super potere ma è una nostra scelta ed anche se noi tendiamo una mano stentata e piena di dubbi verso Dio, Lui ci afferrerà con tutte e due le Sue braccia, e col Suo Spirito Santo ci aiuterà a credere. “Fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta” (Ebrei 12:2).
Un cristiano crede che Gesù è il Figlio di Dio, il Salvatore del mondo, e crede che è Dio allo stesso tempo, il Creatore del mondo. La fede non vede Dio ma sa, e comprende, che Lui c’è. Un cristiano avverte la presenza di Dio nella propria vita, nel proprio cuore e scorge l’intervento divino nella sua quotidianità.
Vivere per fede
Gesù disse: “In verità io vi dico: se avete fede quanto un granello di senape, potrete dire a questo monte: “Passa da qui a là”, e passerà; e niente vi sarà impossibile” (Matteo 17:20). Basta poca fede, poca davvero -in natura il seme di senape è il più piccolo dei semi- per vedere Dio fare grandi cose in noi e attraverso di noi! È come pochi grammi di lievito, che fanno lievitare un soffice impasto, che fanno venir fuori una bella torta, come un po’ di sale, che è il segreto per un piatto ben riuscito.
Nello stesso tempo, però, la fede si coltiva, si cura attraverso un rapporto quotidiano con Dio e con la Sua parola: “Così la fede viene da ciò che si ascolta, e ciò che si ascolta viene dalla parola di Cristo” (Romani 10:17).
La fede è come un piccolo germoglio che, se curato ed annaffiato pian piano cresce fino a diventare un grande albero. Accettare Gesù è l’inizio di un rapporto che diventa sempre più stretto e che permette di affrontare con fiducia tutte le difficoltà che la vita presenta e di vederlo agire ed operare nella nostra vita. La fede non insegue le emozioni, si solleva al di sopra delle circostanze, spera in Dio anche quando tutto è buio sapendo che Lui ha tutto sotto controllo. A volte vacilla, ma se è ben radicata non crolla. La fede non è un misero inganno per trovare la forza per andare avanti. La vita di chi crede in Gesù è vittoriosa e riposa tranquilla anche in mezzo alle difficoltà.
Credere senza vedere
Il capitolo 11 dell’epistola agli Ebrei (puoi leggerlo qui) contiene un bellissimo esempio di uomini e donne dell’Antico Testamento che si distinsero per la loro fede. Spesso, per mezzo di essa, compirono grandi imprese “conquistarono regni, praticarono la giustizia, ottennero l’adempimento di promesse, chiusero le fauci dei leoni “(versetto 33). Altre, volte, con la medesima fede, “furono lapidati, segati, uccisi di spada; andarono attorno coperti di pelli di pecora e di capra “(versetto 37). “Fortunati” alcuni, altri un po’ meno, apparentemente, ma secondo dei canoni umani. In tutti i casi, infatti, questa meravigliosa schiera di persone andò avanti guardando non alla vita terrena ma a quella eterna ponendo la loro fede nelle promesse di Dio. Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, ma le hanno vedute e salutate da lontano, confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra. (Lettera agli Ebrei 11:13)
La fede, infatti, ti permette di iniziare a “vedere” le realtà del cielo, di iniziare già qui sulla terra a sperare e desiderare l’ eternità.
Nel Vangelo di Giovanni 6:47 leggiamo cosa disse Gesù: ”In verità, in verità vi dico: chi crede in me ha vita eterna.”
Non basta pertanto dire di avere “una fede”: credere in qualcosa, perseguire grandi o piccoli ideali tutta la vita per avere la sensazione di aver sfruttato nel modo migliore possibile il tempo terreno che ci è concesso. Bisogna scegliere in chi porre questa fede.
La fede in Dio è certezza, la fede in Dio è qualcosa di molto più concreto di quello che si possa immaginare, perché i passi di chi cammina per fede sono sorretti ogni giorno da una “mano invisibile” forse agli occhi umani, ma fortemente percepita dal cuore del credente che pone in Dio la sua fiducia. Ad ognuno di noi la scelta di coltivare questo piccolo seme affinché possa crescere fino a diventare un grande albero, a camminare ogni giorno con passi di fede scoprendo che Dio desidera essere al nostro fianco per sempre .
“Beato l’uomo che non cammina secondo il consiglio degli empi, che non si ferma nella via dei peccatori; né si siede in compagnia degli schernitori; ma il cui diletto è nella legge del Signore, e su quella legge medita giorno e notte. Egli sarà come un albero piantato vicino a ruscelli, il quale dà il suo frutto nella sua stagione, e il cui fogliame non appassisce; e tutto quello che fa, prospererà.”
Salmi 1:1-3
“Or senza fede è impossibile piacergli; poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano.”
Lettera agli Ebrei 11:6