Siamo così abituati a cliccare le nostre domande sul web, se ci serve una cosa la scriviamo sul motore di ricerca del nostro PC o del nostro telefono e subito arrivano le varie “soluzioni”. In molti sono anche coloro che cercano compagnia, conforto, ma, forse proprio oggi su un motore di ricerca, hai provato a cercare Dio, a chiedere a Dio aiuto, hai tentato un disperato “Gesù aiutami”. E Dio, il cui “sguardo giunge fino alle estremità della terra, perch’egli vede tutto quello che è sotto i cieli” (Giobbe 28:24) può farsi trovare, indubbiamente, anche tramite internet.
Il valore di una semplice frase
“Gesù aiutami”. Forse ti capita di pronunciare questa frase più volte al giorno, magari in maniera distratta, quasi come un intercalare, e senza capirne l’effettiva importanza. Forse la dici sul serio: è l’appello di chi si trova in difficoltà, di chi non sa come affrontare una situazione, di chi non riesce a trovare un senso alla sua vita. Oppure è la frase che si grida quando si è in grave pericolo, e non c’è tempo di formulare richieste di aiuto formali e ben pensate: in quei casi rivolgersi a Gesù viene come naturale, un grido dell’anima, anche di chi non crede. Là dove arriva il limite dell’uomo viene fuori, forte, l’istinto di cercare Dio, di gridare a Lui, di trovarLo, emerge il “pensiero dell’eternità” che Egli stesso ha messo nel cuore di ogni uomo (cfr. Ecclesiaste 3:11). Un po’ come quel “salvami” gridato da Pietro quando credeva di stare per annegare: non c’era il tempo per dire “Gesù non farmi annegare, calma la tempesta”! “Ma, vedendo il vento, ebbe paura e, cominciano ad affondare, gridò: «Signore, salvami!»” (Matteo 14:30). E Gesù lo prese per la mano!
Qualunque sia il modo in cui esclami questa frase, hai mai capito l’importanza, la portata, la serietà di quello che stai dicendo? E a Chi stai chiedendo aiuto? Al Signore della terra, al Dio del cielo, al Salvatore del mondo! Egli è pronto ad ascoltarti, a raccogliere il tuo grido. E anche se hai l’impressione che tardi a rispondere, che non ti guardi, o che non arrivi, abbi fiducia: se lo chiami con sincerità si farà trovare da te. È il suo obiettivo, è il Suo desiderio. Egli è lì per te. E non aspetta altro che occuparsi di te!
Gesù ci ha già aiutato
Dio si è sempre preso cura del Suo popolo e la Bibbia ce lo racconta dall’inizio alla fine. L’autore del Salmo 121 poteva con sicurezza affermare: “Alzo gli occhi versi i monti… Da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto vien dal Signore, che ha fatto il cielo e la terra” (Salmo 121:1-2).
Eppure, venendo sulla Terra, Gesù ha allargato a tutti gli uomini la possibilità di accostarsi a Lui. Si tratta di una libertà che è stata pagata a un prezzo caro. Morendo sulla croce, Egli non ha soltanto riscattato ogni uomo dal debito che aveva nei confronti di Dio, ma ha ottenuto vittoria sulla sofferenza, sulle malattie, sui problemi. E persino sulla morte. Gesù, prendendo su di sé i nostri pesi, ci ha garantito e promesso il suo aiuto. La croce è stato solo l’inizio. La Grazia si rinnova ogni giorno, la bontà di Dio è a disposizione di chi lo cerca col cuore.
Ma c’è un altro modo in cui Egli ci è stato, in un certo senso, d’aiuto: vivendo come noi. È bello rivolgersi a Gesù, pronunciare un accorato “Gesù aiutami ti prego” sapendo che, come uomo, Egli ha provato tutto quello che possiamo provare noi, e può capirlo al meglio. Non c’è circostanza che Cristo non abbia vissuto. Fu preso in giro, trattato, male percosso. Ebbe sete, ebbe fame, sperimentò le debolezze umane. “Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non possa simpatizzare con noi nelle nostre debolezze, poiché egli è stato tentato come noi in ogni cosa, senza commettere peccato” (epistola agli Ebrei 4:15).
Gesù aiutami a pregare
Quella che può essere una frase detta a caso, o lanciata soltanto in casi di estrema necessità, il grido di aiuto di un momento, che permette di incontrare Gesù, se vissuta e sperimentata, diventa una benedetta consuetudine nella vita di un credente, la sua richiesta quotidiana, la preghiera che chiama la compagnia di Dio. Nelle piccole e nelle grandi cose, in ogni circostanza. “Gesù desidera essere presenta, accanto a noi. Potremo esclamare con fiducia: “Gesù aiutami a conoscerti meglio, a risolvere questa faccenda, Gesù aiutami a capire la Tua volontà, accompagnami tutti i giorni della mia vita”. Diventa così un’espressione sempre più consapevole, familiare, accompagnata dalla certezza che Lui stia ascoltando. Gesù, agli occhi di chi l’ha conosciuto personalmente, non rappresenta più un essere distaccato, lontano, inarrivabile, ma un amico, il migliore Amico, un Padre amorevole, a cui rivolgersi con riverenza, sì, ma anche con una sorta di “confidenza”.
La richiesta del credente diventa anche: “E mentre ti prego, Gesù aiutami a pregare”. Che sembra quasi un controsenso. Ma se è vero che ogni lamento, ogni gemito, ogni modo di rivolgersi a Dio è ben accolto, e non c’è bisogno di grandi parole, di discorsi costruiti, è vero anche che lo Spirito Santo “viene in aiuto alla nostra debolezza, perché non sappiamo pregare come si conviene; ma lo Spirito intercede egli stesso per noi con sospiri ineffabili” (Romani 8:26).
E allora cosa aspetti? Fidati di Gesù! Egli è pronto ad ascoltare proprio adesso il grido del tuo cuore, il grido di chiunque lo cerca con sincerità ed è pronto ancora ad intervenire. “Dio è per noi un rifugio e una forza, un aiuto sempre pronto nelle difficoltà” (Salmo 46:1)
“Ecco, Dio è il mio aiuto, il Signore è colui che sostiene l’anima”
Salmi 54:4